Vi invitamo a scoprire il nuovo Museo Galileo, già Istituto e Museo di Storia della Scienza, dedicato appunto alla scienza e al celebre scienziato pisano Galileo Galilei. Un museo che pone l’accento sull’importanza che l’eredità galileiana riveste per le loro attività e per la loro fisionomia culturale, dotato di un inestimabile patrimonio di strumenti e apparati sperimentali e, al tempo stesso, un istituto impegnato in attività di ricerca e di documentazione, che mette a disposizione degli studiosi del mondo intero le cospicue risorse della sua ricchissima biblioteca, accessibili anche attraverso internet.
Info Prenotazione
Museo Galileo - Istituto e Museo di Storia della Scienza
Piazza dei Giudici 1, 50122 FirenzeVi invitamo a scoprire il nuovo Museo Galileo, già Istituto e Museo di Storia della Scienza, dedicato appunto alla scienza e al celebre scienziato pisano Galileo Galilei. Un museo che pone l’accento sull’importanza che l’eredità galileiana riveste per le loro attività e per la loro fisionomia culturale, dotato di un inestimabile patrimonio di strumenti e apparati sperimentali e, al tempo stesso, un istituto impegnato in attività di ricerca e di documentazione, che mette a disposizione degli studiosi del mondo intero le cospicue risorse della sua ricchissima biblioteca, accessibili anche attraverso internet.
Orario
alle 9.30-18.00; il martedì 9.30-13.00
Giorni di chiusura per festività: 1 e 6 gennaio, Pasqua, 1 maggio, 24 giugno, 15 agosto, 1 novembre, 8, 25 e 26 dicembre.
La prenotazione deve essere richiesta con almeno 1 giorno lavorativo di anticipo.
Massimo 30 persone per gruppo.
Museo Galileo
Il collezionismo mediceo
L'Istituto e Museo di Storia della Scienza è l'erede di una prestigiosa tradizione di collezionismo scientifico che vanta quasi cinque secoli di storia e che si sviluppa intorno alla centrale importanza conferita dai Medici e dai Lorena ai protagonisti e agli strumenti della scienza.
1562 - La Guardaroba Medicea
La collezione medicea di strumenti scientifici fu avviata da Cosimo I (1519-1574) che la sistemò nella Guardaroba di Palazzo Vecchio, oggi nota come “sala delle carte geografiche”. La sala fu decorata tra il 1563 e il 1581 da Egnazio Danti e Stefano Buonsignori che raffigurarono sui 57 sportelli degli armadi la geografia del mondo conosciuto. Sulla parete di fondo fu collocato l'orologio dei pianeti di Lorenzo della Volpaia mentre, secondo il progetto originario, dal soffitto apribile dovevano calare due grandi globi, uno terrestre e uno celeste.
1600 - Lo Stanzino delle Matematiche
Nel 1600 Ferdinando I (1549-1609) trasferì gli strumenti in un piccolo ambiente della Galleria degli Uffizi che prese il nome di “stanzino delle matematiche”. Giulio Parigi ne decorò la volta raffigurandovi gli strumenti della collezione. Qui e nell'attigua terrazza che già ospitava la grande sfera armillare costruita da Antonio Santucci nel 1593, confluirono gli strumenti del lascito testamentario di Robert Dudley e quelli acquistati in Germania dal principe Mattias de' Medici.
1657 - L'Accademia del Cimento
Con la fondazione dell'Accademia del Cimento (1657), voluta da Ferdinando II (1610-1670) e Leopoldo de' Medici (1617-1675) per studiare sperimentalmente i principi della filosofia naturale, la collezione si arricchì di nuovi strumenti destinati soprattutto allo studio della termometria, della barometria e della pneumatica. L'Accademia operò a Palazzo Pitti, dove furono successivamente trasferiti tutti gli strumenti della collezione medicea.
Il collezionismo lorenese
1775 - Il Museo di Fisica
Nel 1775 gli strumenti raccolti a Palazzo Pitti furono trasferiti nel Regio Museo di Fisica e Storia Naturale nel Palazzo Torrigiani di via Romana (attuale Museo della Specola). Il Granduca Pietro Leopoldo d'Asburgo Lorena (1747-1792) ne affidò la direzione all'abate Felice Fontana che provvide a far edificare un osservatorio e a dotare la collezione di nuovi strumenti di matematica, fisica, meteorologia ed elettricità, molti dei quali appositamente costruiti nelle officine del Museo.
1829 - Le Officine del Museo
Dopo un periodo di relativo abbandono durante gli anni dell'occupazione francese (1799-1814), la restaurazione lorenese favorì la riorganizzazione del museo e delle officine. Sotto la direzione di Vincenzo Antinori parteciparono alle attività delle officine astronomi e fisici di grande levatura, come Giovanni Battista Amici, costruttore di microscopi, telescopi, micrometri e spettroscopi, e Leopoldo Nobili, inventore di strumenti elettromagnetici, galvanometri e pile termoelettriche.
1841 - La Tribuna di Galileo
La Tribuna fu costruita nel 1841 all'interno del Museo di Fisica, per volere di Leopoldo II (1797-1870). L'architetto Giuseppe Martelli ne articolò gli spazi in modo da ospitarvi la statua di Galileo, affreschi e bassorilievi raffiguranti le scoperte galileiane e, soprattutto, i celebri strumenti del grande scienziato: il compasso geometrico e militare, una calamita armata, due cannocchiali e la lente obiettiva del cannocchiale con il quale Galileo scoprì i satelliti di Giove. In apposite vetrine furono sistemati gli strumenti rinascimentali e quelli dell'Accademia del Cimento.
Dal 1927
1927 - L'Istituto di Storia delle Scienze
Dopo l'Unità d'Italia le collezioni furono smembrate e distribuite tra diversi istituti universitari. Lo stato di degrado fu denunciato nel 1922 dai promotori del “Gruppo per la tutela del patrimonio scientifico nazionale”. Grazie al loro impegno, nel 1927 fu fondato l'Istituto di Storia delle Scienze con il compito di “raccogliere, catalogare, restaurare” le testimonianze materiali della scienza.
1929 - L’Esposizione Nazionale
Per iniziativa del nuovo Istituto fu organizzata nel 1929 la Prima Esposizione Nazionale di Storia della Scienza alla quale aderirono numerose istituzioni italiane. La manifestazione mise in luce l'entità del patrimonio, la sua diffusione sul territorio nazionale e il precario stato di conservazione. In seguito a questa mostra, nel 1930, l'Università di Firenze decise di inaugurare nella sede di Palazzo Castellani l'Istituto di Storia della Scienza con annesso Museo, al quale affidò la collezione degli strumenti mediceo-lorenesi.
1966 - L'alluvione
Dopo i danni provocati dai bombardamenti che distrussero i ponti del Lungarno alla fine della seconda guerra mondiale (1944-45), un duro colpo alla collezione fu inferto dall'alluvione del 1966. Gli strumenti che allora si trovavano nel sottosuolo e al piano terreno del Museo furono gravemente danneggiati. Grazie alla solidarietà internazionale e all'energia di Maria Luisa Righini Bonelli, allora direttrice del Museo, fu possibile completare rapidamente il recupero degli strumenti, riaprire al pubblico le sale espositive e ridare impulso alle raccolte librarie e all'attività di ricerca.
Il Museo Galileo oggi
L’espansione registrata dall’Istituto e Museo di Storia della Scienza negli ultimi decenni e la forte crescita di visibilità delle attività museali e di organizzazione di esposizioni temporanee, molte delle quali hanno avuto successo a scala planetaria, hanno conferito alle attività museali del nostro ente una visibilità pubblica nettamente superiore rispetto a quelle di ricerca e documentazione sviluppate nell’Istituto. E questo nonostante la crescita imponente delle raccolte librarie, l’impegno assiduo nella promozione della ricerca, la fitta pubblicazione di riviste e collane editoriali e l’investimento sempre più incisivo, negli ultimi venti anni, nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per costruire archivi digitali di straordinaria importanza per lo sviluppo della ricerca storico-scientifica.
Avviando alcuni anni fa un ambizioso progetto di riconcepimento delle molteplici funzioni svolte dal nostro ente (ricerca, documentazione, pubblicazione, alta formazione, conservazione e valorizzazione del patrimonio museale, diffusione della cultura scientifica, organizzazione di eventi convegnistici ed espositivi, ecc.), che giunge oggi a conclusione con l’inaugurazione di ambienti museali radicalmente rinnovati negli spazi e nei contenuti, è sembrato opportuno far coincidere l’avvio del nuovo ciclo con l’adozione della nuova denominazione Museo Galileo, con il sottotitolo Istituto e Museo di Storia della Scienza, che svolge la funzione di collegamento con la storia precedente e ricorda che l’istituzione ha prestato, viene prestando e continuerà a prestare grande attenzione alle attività di documentazione e di ricerca.
DA SAPERE PRIMA DI PRENOTARE
IMPORTANTE: Dopo aver completato con successo una prenotazione, riceverete due e- mail: la copia del vostro ordine (immediatamente dopo averlo fatto) e la mail di conferma (un giorno lavorativo dopo). Per poter ricevere queste due mail, vi preghiamo di accertarvi di inserire correttamente il vostro indirizzo di posta elettronica e controllare che i filtri anti-spam o antivirus non blocchino le mail dal nostro indirizzo [email protected]. Attenzione speciale da parte degli utenti di AOL, Comcast e Sbcglobal.net.
I voucher saranno anche disponibili, un giorno lavorativo dopo la richiesta, alla tua dashboard.
ATTENZIONE: se l'orario richiesto è esaurito, si confermerà automaticamente l'orario disponibile più vicino a quello richiesto (qualsiasi orario), nella stessa data.
ORARIO DI APERTURA
alle 9.30-18.00; il martedì 9.30-13.00
Giorni di chiusura per festività: 1 e 6 gennaio, Pasqua, 1 maggio, 24 giugno, 15 agosto, 1 novembre, 8, 25 e 26 dicembre.
La prenotazione deve essere richiesta con almeno 1 giorno lavorativo di anticipo.
Massimo 30 persone per gruppo.
Accesso per visitatori diversamente abili
Accesso per visitatori diversamente abili
I visitatori con disabilità locomotoria possono accedere dall'ingresso sul Lungarno Anna Maria Luisa de' Medici, 2, richiedendo l'intervento di un operatore dell'accoglienza attraverso il citofono.
All'interno il Museo è accessibile in tutte le sue parti.
Visite per non vedenti
Un accompagnatore presenta ai visitatori non vedenti gli oggetti esposti. È possibile fare esperienza tattile su alcuni strumenti originali ed alcune copie per comprenderne il funzionamento ed il significato nel contesto dell'evoluzione storica delle scienze. Il servizio è gratuito ed è disponibile, su prenotazione, in italiano e in inglese.
Politica di cancellazione
Una volta confermata la visita, è possibile cancellarla e rimborsare il costo dei biglietti non utilizzati meno il costo del servizio.
COME ARRIVARE
- In treno:
Arrivare alla Stazione di Firenze Santa Maria Novella, da qui proseguire a piedi. A piedi dalla Stazione Santa Maria Novella (20 minuti): usciti dalla stazione imboccare via Panzani e proseguire in via de' Cerretani fino a raggiungere il Duomo. Una volta arrivati davanti alla chiesa, girare a destra in via dei Calzaioli. Percorrerla interamente fino a piazza della Signoria. Attraversare il cortile tra le due ali della Galleria degli Uffizi e, raggiunto il Lungarno, dirigersi a sinistra. Il Museo Galileo si affaccia sull’Arno, a fianco della Galleria degli Uffizi. L'ingresso principale si trova nell'adiacente piazza dei Giudici.
- In automobile
L'uscita consigliata dell'autostrada A1 è Firenze Sud. Dato che il centro storico non è accessibile alle macchine, consigliamo di parcheggiare alla Stazione di Santa Maria Novella e di proseguire il viaggio in autobus o a piedi.
- Dall'aereoporto
- Amerigo Vespucci di Firenze
Prendere l’autobus navetta VOLA IN BUS fino alla Stazione Santa Maria Novella. Da qui proseguire in autobus o a piedi. In alternativa, è possibile prendere un taxi che dall’aeroporto al centro di Firenze costa circa € 20.
- Galileo Galilei di Pisa
È necessario proseguire il viaggio fino a Firenze con il treno o con il pullman. Entrambi partono direttamente dall'aereoporto e arrivano alla stazione Santa Maria Novella.